22 agosto 2015

GiardoDIARIO2: DAY BY DAY

Primo giorno di scuola
Come avevo anticipato la scorsa volta, oggi mi piacerebbe informarvi su come girano le cose nella scuola americana. 
Dopo aver passato un’intensissima prima settimana di cazzeggio ‘mericano tra parchi divertimento, lunghe dormite per recuperare il fuso orario e giri in barca sul lago, è iniziata la scuola. Le scuole superiori americane iniziano tutte in diversi periodi, tra i primi giorni di agosto e i primi di settembre. Il mio primo giorno di scuola è stato martedì 11 agosto. 
Le lezioni iniziano alle 8.10 perciò, essendo a 15 minuti di macchina dalla scuola bisogna svegliarsi un po’ prima di quei soliti 10 minuti prima che suoni la campanella ai quali sono abituato in Italia. La colazione la si fa rigorosamente in macchina: una tazzona di caffè e una barretta “dietetica” per uno che non ama fare colazione come me vanno più che bene.
Se qualcuno pensa a uno studente straniero il primo giorno di High School in una scuola del tutto nuova, quali pensa possano essere i suoi problemi principali? La lingua? Capire i professori? Comprendere gli altri studenti? Trovare la giusta classe in cui andare? No, la risposta è no. Il problema principale di un exchange student è il fatidico, temutissimo e insidioso armadietto!! Io ho generalizzato parlando al plurale perché tutti gli studenti stranieri nella mia scuola, compreso me ovviamente, hanno letteralmente lottato per riavere indietro libri, penne e matite che erano precedentemente ben custodite nell’acerrimo nemico. Io ci ho messo tutto il primo giorno a imparare ad aprirlo, e non è difficile imparare la combinazione perché è composta da soli 3  numeri. Fortunatamente Will ha l’armadietto vicino al mio perciò mi ha aiutato, più e più volte. E’ tutto un gioco di polso e delicatezza: tre giri a destra, continuare fino al primo numero, saltare il secondo numero cambiando verso, fermarsi al secondo numero e poi di nuovo cambiare giro fino al terzo numero. E tutto cambia in base alla mano con la quale lo stai aprendo. Insomma, per uno come me, che non l’aveva mai fatto prima, ci è voluta moltissima pratica.
Aperto l’armadietto mi sono diretto verso la prima classe. Nelle High School americane non sono i professori a girare tra le classi ma sono gli alunni che, in base alla materia e alla difficoltà di essa, cambiano aula. Ogni aula è letteralmente il regno dell’insegnante: le norme in base alle quali viene regolamentato l’uso dei cellulari e l’afflusso al bagno variano per ogni classe quanto variano le decorazioni che ogni insegnante appende sui muri.
Ogni lezione dura un’ ora e dieci minuti, tra una lezione e l’altra si hanno delle mini ricreazioni che permettono di dirigerti verso il tuo armadietto, riporre i libri che non ti servono e prendere quelli necessari alla lezione successiva. Questo accade perché nelle scuole americane non è consentito, credo per norme di sicurezza, l’utilizzo di zaini e qualsiasi tipo di borsa che possa contenere un libro al suo interno. Ogni alunno sa in che classe deve dirigersi a ogni suono della campanella grazie ad uno specifico programma dove sono riportate le classi e i numeri delle aule, oltre all’orario in cui bisogna seguire una determinata lezione. Questo programma è chiamato schedule ed ogni studente decide le proprie materie con l’aiuto di una sorta di segretario il quale compito all’interno della scuola è proprio quello di crearti il programma scolastico e risolverti qualsiasi tipo di problema si presenti durante l’anno. La schedule può essere cambiata per qualsiasi motivo: la classe può essere o troppo semplice o troppo complicata, il professore può assegnare troppi compiti o può non piacere come spiega i vari argomenti, ci può essere una materia più interessante… ogni ragione è buona se pensi che la tua materia non sia adatta al tuo programma d studi.
Dovendo cambiare classe ogni intervallo, ed essendo la scuola (per come sono abituato) veramente enorme, i primi giorni giravo come un turista: con la mappa in mano a chiedere informazioni. L’unica cosa che riesco a trovare sempre è la mensa perché nel bel mezzo della giornata scolastica sono veramente affamato. Essendo più di 1800 studenti ci sono 4 turni di pranzo: A, B, C, D. Io pranzo durante il turno B. Ogni studente ha un codice che sblocca il proprio conto dove di mese in mese vengono depositati i soldi per il pranzo. Perciò, dopo aver scelto il pasto, si paga e, come tutti i film americani ambientati nelle High School, ci si siede tutti i giorni nello stesso tavolo con le stesse persone. Ovviamente non è così accentuato e selettivo come si può pensare, però io, prima di esserci dentro, ero convinto fosse solo una “leggenda” o comunque solo un modo di enfatizzare i vari stereotipi di studenti. Quello che voglio dire è che, fortunatamente, non è vero che gli atleti stanno con gli atleti, le cheerleader con le cheerleader e i secchioni con i secchioni. Parlando di pausa pranzo mi piacerebbe inoltre parlarvi di cibo ma, purtroppo, quello che ci viene servito quotidianamente non è proprio definibile come tale. E’ questo l’argomento sul quale, in quanto italiano in America, avrei da dibattere maggiormente, eccome!!! Ma come già detto non ne vale proprio la pena!
Finito di mangiare si torna in classe per altre due lezioni fino alle 15,15. Dopo il suono dell’ultima campanella arriva il bello dell’High School, ovvero le attività doposcuola e tutti i vari sport che ogni scuola ti offre. Purtroppo essendo qui da poco tempo non sono ancora molto informato a riguardo e non saprei da dove partire, perché penso che la scelta sia veramente ampia. 

L’High School americana non è solo svegliarsi presto la mattina, non aprire l’armadietto e mangiare male, l’High School americana è anche tanta bella gente, una bellissima lingua (ancora da imparare), una cultura da condividere e tanto tanto divertimento. 
Non so ancora di cosa parlerò la prossima volta, ma comunque cercherò di tenervi aggiornati il più possibile!!

Stay tuned!!

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