Match Report U17E @ Magik Pr

Magik Pr - U17E  58-66 MIN P.ti T 2 T3 TL PRR VAL P/M DALL'ARA D. 16 4 2/6 - - 0 -3 23 SOVERINI N. 17 0 - - - 2 2 0 CARDIA F. 25 8 3/6 - 2/2 -4 1 -2 BRIATORE G. 15 0 0/3 - - 1 0 -2 VECCHI A. 15 6 3/9 - - 2 2 -3 CERONI C. 25 18 7/10 - 4/7 8 25 9 CICALA C. 14 0 - - - 3 3 -3 DI CARO E. 19 7 3/5 - 1/2 3 8 -3 BARTOLOTTI M. 26 11 2/4 0/2 7/8 0 7 10 MONTAGUTI F. 28 12 4/5 - 4/6 9 24 14 TOT SQUADRA 200 66 24/48 0/2 18/25 24 69 8

Anomalie

Doppia doppia per "Monta"

Uno degli aspetti più affascinanti del basket è che le partite sono un intricato gioco strategico tra ciò che una squadra per certe sue caratteristiche propone e ciò che invece tenta di togliere agli avversari. Questi aspetti sono ancora più evidenti ed apprezzabili a livello giovanile perché, generalmente, non c'è preparazione tattica alla partita e gli adattamenti strategici vanno sviluppati "in presa diretta" durante lo sviluppo temporale della partita stessa. Certe anomalie di andamento del match sono spiegabili proprio attraverso questa chiave di lettura. Non si può dire certo normale trovarsi a -19 dopo 12', chiudere pari all'intervallo e dominare il secondo tempo molto più di ciò che il +8 finale possa far intuire. Le priorità strategiche che ci eravamo dati erano il controllo della nostra area difensiva e il muovere molto la palla in attacco. Nei primi 12' è successo che: a livello difensivo i nostri esterni sono stati troppo soft nelle situazioni interne di loro responsabilità; in attacco abbiamo avuto più palle perse che tiri per i troppi passaggi sbagliati nel tentativo di servire i compagni. Queste due importanti lacune nel nostro gioco sono state determinate in parte dallo stile di gioco degli avversari, molto aggressivi sulle linee di passaggio e capaci di mettere molta pressione offensiva grazie alla loro fisicità in area, ma in parte anche da una nostra insufficiente intensità nell'approcciare la partita. Quindi serviva cambiare qualcosa per rimettere in equilibrio la situazione: abbiamo cercato di identificare quali fossero i settori della difesa in cui spendere più energia per arginare il loro gioco e siamo stati bravi, a turno, ad applicare i concetti in modo continuo; in attacco poi serviva maggiore qualità nei tagli: se anticipavano così forte sarebbero stati decisamente vulnerabili sul canestro, serviva solo che il passatore concedesse, usando le finte di passaggio, il tempo necessario al compagno per "lavorare" il difensore. I nostri adattamenti offensivi sono stati decisamente più approssimativi e discontinui di quelli difensivi, però a questi livelli controllare stabilmente una delle due metà campo può essere più che sufficiente ad avere l'inerzia del match, e così è stato...