Foto di gruppo dei nostri ragazzi con Pietro ed i fratelli di Livio
Lo avevo già fatto al tempo, lo rifarò ora... Niente parole ma musica per commentare ciò che di incredibilmente intenso, umano e coinvolgente abbiamo vissuto domenica scorsa al Livio Basket Party alla palestra Ippodromo di Cesena. E come i miei ragazzi possono vivere sulla loro pelle questi momenti di pazzesca intensità, così vorrei rappresentarli con quello che era il mio artista preferito dei miei 16 anni, Neil Young, ed il suo urlo di dolore per la perdita del più caro amico: "Tonight's the night", stanotte è la notte... Questa la recensione di Ondarock al suo pezzo del 1975: "un
uomo, un cantautore, il più grande di tutti: il dolore e la manifestazione
della sofferenza, una copertina nera come la pece, chitarre acide e inquiete
visioni, l'esterno interiorizzato e poi esteriorizzato sotto forma di lamento
nevrastenico e allucinato, l'atemporalità delle pulsioni umane, l'atto d'accusa
contro gli eccessi di un'idealità e la fallace ricerca di una redenzione, il
senso di perdita e l'inconsolabile assenza. La grandezza di "Tonight's The
Night" consta nell'essere un'opera a tutto tondo, in cui la profondità dei
contenuti è veicolata da un sound originale, immensamente influente sulle
successive generazioni di musicisti. Con quest'opera Young si scopre sommo
filosofo del dolore, portatore di un messaggio universale e a-temporale, perché
frutto dell'esperienza individuale e non di eventi socio-politici, contingenti
a un determinato periodo storico, a cui sarebbe giocoforza vincolata la
profondità e la portata del messaggio stesso (limite di molta della poetica
dylaniana). In una parola sola: immortale." Ieri sono stato testimone di qualcosa davvero più grande di tutti quanti noi, e che non riesco minimamente a comunicare. Mi resta solamente l'empatia pazzesca che ho vissuto abbracciando Pietro e leggendo negli occhi i miei ragazzi... e solo con la musica posso in qualche modo trasmettere simili sensazioni!
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