18 dicembre 2011

Match Report U17E @ Novellara


Novellara - Basket Ravenna  64 - 66

Dall'Ara Dario
min.20
pt 10
T2 5/8
T3 0/1
 TL 0/0
PRR 0
P/M -10
VAL  5
Soverini Nicolò
min. 9
pt 4
T2 2/2
T3 0/0
 TL 0/0
PRR 3
P/M  6
VAL  6
Cicala Christian
min.16
pt 2
T2 1/1
T3 0/0
 TL 0/0
PRR 0
P/M  7
VAL  0
Vecchi Alessandro
min.12
pt 0
T2 0/5
T3 0/0
 TL 0/0
PRR -1
P/M -10
VAL -5
Fabbri Federico
min.31
pt 13
T2 5/14
T3 0/1
 TL 3/4
PRR -2
P/M  5
VAL  3
Di Caro Edoardo
min.28
pt 7
T2 3/7
T3 0/1 
 TL 1/1
PRR 4
P/M  5
VAL  6
Bartolotti Matteo
min.32
pt 16
T2 4/12
T3 0/1 
 TL 8/10
PRR 6
P/M -1
VAL  13
Milio Pietro
min.26
pt 4
T2 2/6
T3 0/0 
 TL 0/0
PRR 4
P/M  7
VAL  7
Montaguti Francesco
min.27
pt 10
T2 3/3
T3 0/0 
 TL 4/4
PRR 0
P/M -4
VAL  8
SQUADRA
pt 66
T2 25/57
T3 0/4
 TL16/19
PRR 12
P/M  2

VAL  40


Dettagli

Il basket è un gioco fantastico e terribile. Ma soprattutto è il gioco del "mentre": mentre succede qualcosa, è sempre indispensabile anticipare lo step successivo dell'azione. Chi lo fa, comanda il gioco, offensivo o difensivo che sia; chi non lo fa subisce. E noi abbiamo iniziato subendo: nel primo quarto la nostra capacità di anticipazione è stata nulla... così mentre gli altri si prendevano il campo, noi annaspavamo in costante ritardo: 16 - 26, e 10 punti sul groppone davvero pesanti. Poi il flusso della partita, a sprazzi collettivamente ed a turno individualmente, riusciamo ad agganciarlo: giochiamo i 20 faticosi minuti centrali in costante elastico tra il -12 ed il -6. Si comincia l'ultimo quarto sul 43 - 54 e siamo consapevoli che la partita è lì, ma ancora una volta la stiamo più  guardando che giocando. Cerco di comunicarlo ai ragazzi enfatizzando i dettagli che ci avrebbero aiutato ad invertire il trend e minuto dopo minuto le cose cambiano: ciascuno è più attento ai particolari, meno errori ma soprattutto, prima in difesa e poi in attacco, tutti sempre più capaci di anticipare l'azione e farsi trovare al posto giusto e col giusto atteggiamento prima che il gioco arrivi. E magicamente la partita vira tutta dalla nostra parte. Bilancio: un quarto a testa, due quarti in equilibrio. Nel calcio sarebbe un 2-2 che contenta tutti, ma nel basket il pari non c'è e vince chi è più presente quando serve. Per questo il basket insegna a vivere più del calcio. Per questo usciamo dal parquet di Novellara meritatamente con i 2 punti...

2 commenti:

sidney moncrief ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Maurizio Massari ha detto...

Rispondo volentieri al tuo post. Lo faccio con uno stralcio del commento alla nostra partita vs Ghepard. Ti chiedo, però, in futuro di rispettare la nostra regola editoriale in merito ai post di commento: vengono accettati solo quelli espressi con identità palese. Grazie comunque x il contributo!
"...spesso, esternamente, vengo criticato per la scelta di far giocare le mie squadre prevalentemente (o anche esclusivamente) a zona. I più credono che sia una scelta tattica e strumentale. Non è così: è una scelta tecnica e formativa, finalizzata a permettere che un ampio lavoro sui fondamentali difensivi venga espresso con efficacia anche in assenza dei requisiti di fisicità ed atletismo necessari ad esserlo; ciascuno dei nostri ragazzi potrebbe difendere individualmente sull'attuale avversario diretto solo contenendolo e sperando nel suo errore non procurato. Questo perché non solo siamo sotto età rispetto al campionato, ma anche perché la maggior parte del gruppo deve ancora compiere quella crescita muscolare che porterà i ragazzi a diventare veri atleti. Per costruire un atteggiamento "difensivo-ma-offensivo", il difendere attaccando l'avversario per portarlo all'errore procurato, ci serve una spinta interiore che vada oltre la coscienza e la resistenza del singolo e che ci permetta collettivamente di sviluppare quell'intensità difensiva che nessuno dei ragazzi, in questo momento, sarebbe capace di sostenere autonomamente, né a livello fisico, né tanto meno a livello mentale. Il nostro sistema difensivo è il team-gym, la palestra di sviluppo della squadra, il "laboratorio" dove raggiungere la giusta "temperatura" di gioco per confrontarci da più deboli e inesperti contro avversari più forti e "pronti", convinti fino al midollo di poter vincere ogni partita..."