Uno dei passaggi fondamentali per la crescita di un gruppo e dei singoli sta nell'imparare a gestire l'emotività e la carica agonistica nei momenti difficili di una partita.
Nella sconfitta della nostra formazione U18 Elite contro Cesena, al termine di una gara giocata punto a punto e nella quale i ragazzi sono stati sempre presenti dal punto di vista dell'energia e della determinazione, è mancato quel po' di sfrontatezza che ti aiuta nei momenti di poca lucidità in attacco, quando il campo sembra più piccolo perché la difesa avversaria alza la pressione e aggredisce gli spazi. A differenza di quanto accaduto nel match precedente a Forlì, vinto meritatamente con il pieno controllo del campo, contro la zona cesenate la squadra ha subìto la pressione e la fisicità dell'avversario, facendo fatica a giocare negli ampi buchi che la difesa concedeva a causa di una visione globale ristretta dall'emotività della "fretta di risolvere il problema": ne sono scaturite alcune stupide palle perse o qualche tiro fuori ritmo che hanno permesso agli avversari di fare il break decisivo sul risultato finale.
Non tutto è da buttare anzi, considerato che i ragazzi stanno dimostrando ogni partita di poter giocare alla pari con tutte le avversarie, ma sicuramente la lezione da portare a casa è che, nel bagaglio di un giocatore, ci deve essere anche tanta malizia di gioco, quella componente che ti permette a volte di fare una finta in più per poi fare una giocata semplice ma efficace perché imprevedibile.
Giovedì 4 la pronta occasione di riscatto, nel recupero a Morigia contro la capolista Castel S. Pietro.
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