U17E @ Crabs Rimini: 59 - 94
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Pit tra i più ispirati a Rimini |
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Per chi di Ravenna era presente alla Carim, fosse pubblico, staff o giocatori, la prima immagine che balza in mente è quella del tabellone elettronico che dopo 8' segnava 14 Crabs - 16 JBK. La cosa particolare è che questo parziale a dir poco inatteso a favore dei nostri non sia stato frutto di situazioni irripetibili, canestri da metà campo o da dietro il tabellone, bensì della più assoluta normalità giocata con continuità assoluta dai ragazzi. Difesa solida che comunque condizionava gli straripanti avversari, sufficiente controllo dei rimbalzi difensivi, palle perse ridotte all'osso grazie ad una buona disposizione in campo, organizzazione di gioco a contrastare la loro pressione. Risultato? Si gioca incredibilmente alla pari. Poi però un pò alla volta si rompe la chiave di tutto: non tanto il gap di talento tecnico e neanche il gap fisico, bensì quello della continuità di attenzione ai dettagli della partita. Iniziamo a concedere a rimbalzo, iniziamo a gestire in modo casuale le nostre posizioni in campo; i Crabs trovano i primi punti facili della loro partita e prendono il largo. Queste considerazioni credo ci debbano fare riflettere molto su come, per approcciarci in modo più competitivo a questo avvincente torneo non servano trasformazioni radicali della nostra essenza ma semplicemente un approccio più maturo e consapevole sia alla partita che, soprattutto, alla settimana di allenamento. Lì si costruisce la capacità di attenzione, la continuità di concentrazione, la forza mentale che permette di restare lucidi anche da stanchi e sotto pressione. La fatica è la stessa, non cambia: cambiano però i risultati che individualmente e collettivamente se ne producono. E posso garantire a tutti che ne vale terribilmente la pena! Nessuno vuol togliere il sorriso in campo ai nostri ragazzi, sia ben chiaro: sport dev'essere gioia e divertimento. Che a 16 anni, con queste capacità, questo impegno e tale contesto di riferimento devono essere tradotte in voglia di migliorarsi e desiderio di esprimersi: prima ancora che scuola di sport potremmo chiamarla "educazione ad una consapevolezza un pò più adulta"... E' un passaggio alla loro portata, molti di loro lo hanno già maturato individualmente, in questa fase si tratta di concretizzarlo come gruppo.
p.s.: grazie alla disponibilità e all'eccellente lavoro di Michela, da oggi pubblichiamo "in real time" anche le stats comparative ed i totali dei nostri!
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