Che partita ragazzi!
Con Forlì – La cava è sempre così: una battaglia...
Sarà che le squadre si conoscono bene, sarà che i valori in
campo sono simili, sarà che tra Ravenna e Forlì c’è un’antica rivalità di
campanile, ma con la Cava finisce sempre all’ultimo canestro.
Le premesse sono nefaste: squadra decimata (eravamo solo in
sei causa picco influenzale, infortuni sciistici, andamento scolastico da
rivedere e torneo contemporaneo dei 98); Giovanni allettato dall’influenza (sostituito
da Guerrino) e cielo plumbeo sopra la testa. L’ha detto anche Giuliacci: tempo
in peggioramento. Ahi!
In effetti la solita partenza con il freno conferma le
premesse. E’ durissima. Ce la mettiamo tutta ma non basta. Il fiato manca, gli
occhi si annebbiano e la palla non entra. Il primo quarto finisce con un
inequivocabile 26-6 che sembra già una sentenza.
Non so che succede, ma nel secondo quarto le cose cambiano.
Forse la Cava pensa di avere già vinto. O forse i nostri tolgono semplicemente il
freno e giocano come sanno. Difesa blindata, attacco meno impreciso e grinta
(grinta? si, proprio grinta, incredibile): parziale di 21-12 e partita
riaperta. A metà partita infatti il tabellone segna 38 a 27. Tutto bene dunque?
Nemmeno per idea! Quella grinta dimostrata in campo ci ha fatto perdere Niki
per cinque falli. L’inesperienza, la foga, c’è chi dice errori arbitrali, ma
tant’è. Adesso siamo solo in cinque con metà partita da giocare. Avreste dovuto
vedere gli occhi di Niki delusi e rabbiosi per aver lasciato i compagni in
difficoltà ma soprattutto per non poter più dare il proprio contributo in una
gara che, fino a quel momento, lo aveva visto protagonista.
Si ricomincia. La delusione e forse anche la paura, nonchè
l’ovvia reazione della squadra avversaria ci fanno barcollare. Questa volta
però non molliamo. Subiamo ma non molliamo. Questa volta è un botta e risposta
e il tempo finisce 55-41 con un parziale di 17 a 14 per loro.
Manca solo l’ultimo tempo. 10 minuti di gioco. E’ l’ora
della verità. Le facce sono quelle di chi è in riserva. Le guance rubizze, gli
occhi fuori dalle orbite e la bocca aperta. Qui ci vuole il 100% di ognuno e
forse non basterà. Vediamo. I nostri ci sono da subito. La Cava capisce che la
partita può sfuggirgli di mano. Il match diventa nervoso e muscolare. Sugli
spalti i genitori si agitano. Ma il basket è uno sport di contatto. Punto su
punto arriviamo a -2 a un minuto dalla fine. 59 a 57. È da cardiopalma. Abbiamo
in mano la palla del pareggio … Sliding doors. Non entra, contropiede di Forlì,
+4, fallo tattico a centro campo, canestro dalla lunetta e punteggio
definitivo: 62-57. Abbiamo perso.
Una partita eroica e memorabile. Dove le difficoltà
ambientali sono state contrastate con la grinta, l’abnegazione e la solidarietà
reciproca. Siamo arrivati ad un passo dall’impresa. I nostri atleti (Alessandro,
Enrico, Filippo, Giovanni, Marco e Niki), ci hanno dimostrato però che questo è
l’atteggiamento giusto e che, aggiustando un po’ il tiro, possiamo giocarcela
con tutti.
Il pubblico in piedi si spella le mani mentre i ragazzi,
stanchi ma contenti, si salutano con l’adrenalina che ancora sprizza.
Che partita ragazzi!
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